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Spocchia

08 ottobre 2006
Eccessiva considerazione di sé. Altezzosità. Questa è la definizione da vocabolario, aderente ad alcuni come un ridicolo vestito. Come ho avuto modo di precisare recentemente nei commenti di Quablog, è una questione di stile. E di buona educazione e di capacità di confrontarsi. Io sono in debito di un mea culpa, ché mi sono infiammata anche troppo qualche post fa, ma dopo tre anni e passa di permanenza qui, mi sento libera di tirar fuori un paio di rospi.
- Credo che il confronto non possa coabitare con maleducazione e spocchia. Se cerco di capire il punto di vista altrui (e di comunicare il mio) e mi trovo di fronte a commenti arroganti o ad altezzosità assortite, mi viene da pensare che non vale la pena di comunicare. E infatti smetto di farlo.
- Il secondo rospo attiene più strettamente alla presunzione. In questi tre anni mi è capitato ripetutamente di apprezzare, pubblicamente ed in privato, il lavoro (o il blog, o l'arte, o la scrittura, o la fotografia) di qualcuno che reiteratamente ha ignorato il mio apprezzamento (perché poco significativo, immagino, quindi non utileutilizzabile). Ecco, lì cade ogni talento, si frantuma ogni bravura. Lì, in quello spicchio di boria, si disintegrano inclinazioni e attitudini. Lì, in quel silenzio spocchioso, i protagonisti di queste storie di ordinaria arroganza rivelano che non importa quanto sei bravo, se non conosci l'umiltà.



Chi si sente ingiustamente chiamato in causa sa come contattarmi.

 
posted by Albamarina at 20:12 | |email