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17 ottobre 2005
Lettera ad una sinistra mai nata

Cara Sinistra,

sono un'elettrice media e sono mediamente perplessa. Io lo so che il proporzionale e il maggioritario son sistemi assai diversi e chissà come andrà a finire. Lo so che l'economia sta andando a carte quarantotto e che la quarta settimana del mese è dura per molti (per fortuna abbiamo ancora auto e cellulare). E la scuola... io la vivo sulla mia pelle, la riforma scolastica, e lo so che metterci mano non sarà facile. Mi rendo conto che il terrorismo è un fatto serio e dovrai decidere se stare o tornare dall'Iraq. E l'influenza aviaria non aiuta a stendere serenamente un accettabile programma di governo, dovesse mai arrivare un pollaccio a starnutirti sulle carte. E me ne sono accorta sai, Sinistra, che anche i mezzi di comunicazione di massa non sono proprio oggettivi e liberi. Ma si sa, avevi altro da fare, per carità, non puoi mica accorgerti sempre di tutto. Dico davvero, mi rendo conto. Come si fa, del resto, a ragionare lucidamente quando si è ridotti a pane e cicoria? Capisco, davvero. Dev'essere per questo che ci si dimentica di un pezzo di storia e di un pezzo di Stato. Hai visto che in Calabria sono arrivati prima gli altri, quelli che parlano col piombo? Eh, mica avevano da digerire la cicoria, loro. Le uniche cose che non capisco, e alle quali ti prego di metter subito mano, sono solo un paio. Per favore, aiuta Al Bano a far pace con la Loredana. E compra un paio di aureole per Calissano e Lapo, poverini. Mi fanno tanta pena, soli e malati. E diglielo, ai tiggì, che continuino a dedicare tanto spazio a queste creature smarrite e piene d'affanni, ché non se ne sa mai abbastanza. Poco male se nel frattempo tutto il resto va in malora. Noi, Sinistra, siamo un popolo di santi, di poeti e di navigatori. Ci bastano un paio di martiri, internet e Aldo Busi.
 
posted by Albamarina at 23:35 | |email