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23 aprile 2004
 
Lo senti...

...quando il pubblico lo hai preso. Quando nessuno sa più dove sta e perchè. Quando tutti sono una sola cosa con te e con la tua musica.

C'è un silenzio strano, un silenzio che si può toccare.

E sull'ultima nota nessuno fiata. Senti il suono che rimbalza, si allarga, come i cerchi di un sasso gettato nello stagno, e poi ritorna, come se volesse darti un ultimo bacio prima di andare.

E aspetti. Non sai bene cosa, ma aspetti. Aspetti che quell'eco non si spenga, che ce ne sia ancora da qualche parte, o forse aspetti che l'Autore si presenti, con un sorriso di soddisfazione.

Poi arriva. E capisci che era quello che stavi aspettando.

L'applauso. Lungo, sentito, forse commosso. Lo senti che non è un applauso di cortesia, ma che è diverso. E' un grazie.
E' per questo che lo fai.

Tutto questo è successo ieri sera. E rendersi conto che in 35 pazzi siamo riusciti a catturare il cuore di 300 persone è stata una sensazione stupenda.
Non abbiamo neanche avuto il coraggio di parlarne per un po'.

Il pezzo era il Lacrymosa dal Requiem di Mozart.

Ma tutto il concerto è stato stupendo.

Scritto da Attilio



 
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