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06 dicembre 2003
Le orecchie per intendere.

Non m’importa se il mio blog non lo legge nessuno, non m’importa se intasa internet e se risulta essere una serie di sproloqui senza senso per chi ci si dovesse imbattere, non mi importa se sono una persona scomoda che piace a pochi o che pochi si prendono la briga di cercare di conoscere. Non mi importa se anche questa appassionata quanto sterile difesa del mio piccolo diario pubblico ma nascosto ai più (un demi-public?) dovesse vagamente suonare come un autocompatimento. Non lo è. Altro non è che l’affermazione di un diritto, piccolo e poco significativo per gli altri, che ho acquisito con l’accesso a questo servizio.
Poche ore fa ponevo una serie di domande retoriche ad un amico, riguardo al bisogno grande e continuo che tutti, credo con pochissime eccezioni, abbiamo di sentirci compresi, accolti, cercati, amati, approvati... Bene, io so perfettamente che rendendo pubblici i miei pensieri sono soggetta a critiche, disapprovazioni, giudizi anche negativi. Sono consapevole che non tutti approveranno le mie letture, il mio pensiero politico, il mio modo di pormi, di scherzare, di attribuire le priorità, di affidare ad una pagina web gli affari miei. E non m’importa.
Potrà suonare come arroganza, potrà sembrare superficialità, fatto sta che io sul mio diario "demi-public" ci scrivo quello che voglio, accettandone le conseguenze. E, per inciso, non credo di essere né arrogante né superficiale.
Per oggi, questo è quanto.
 
posted by Albamarina at 18:32 | |email